Il regime fiscale per gli impatriati in Francia : comprendere regole e vantaggi
Il regime fiscale francese per i lavoratori impatriati è uno strumento strategico per attrarre talenti internazionali. Permette, a determinate condizioni, di beneficiare di importanti esenzioni fiscali sul reddito per un periodo massimo di otto anni. In questo articolo ti spiego in cosa consiste il regime, chi può beneficiarne, come funziona il meccanismo dei plafonamenti, e quale opzione può rivelarsi più vantaggiosa in pratica.
Cos’è il regime degli impatriati?
Il regime impatriati mira a rendere la Francia più attrattiva per i professionisti altamente qualificati che si trasferiscono dall’estero. Consente l’esenzione parziale dell’imposta sul reddito per alcune componenti della retribuzione.
Due sono i vantaggi fiscali principali:
- L’esenzione sulla “indennità di impatrio”
- L’esenzione sulla quota di retribuzione relativa all’attività svolta all’estero
I due benefici sono cumulabili, entro determinati limiti.
1. Esenzione sull’indennità di impatrio
Definizione e condizioni
L’indennità di impatrio comprende le somme aggiuntive versate al lavoratore in relazione al suo trasferimento in Francia (in denaro o in natura). Deve essere prevista nel contratto di lavoro, nel mandato sociale o in un eventuale allegato.
Non è necessario che l’importo sia fissato in anticipo con esattezza; è sufficiente che sia determinabile in base a criteri oggettivi (ad esempio una percentuale del salario base, o la messa a disposizione di un alloggio) [1].
Valutazione forfettaria possibile
Il lavoratore può scegliere di valutare forfettariamente l’indennità al 30% della retribuzione netta complessiva, escludendo i vantaggi legati alla partecipazione azionaria o al risparmio salariale. Questa percentuale include anche le indennità di fine rapporto [2].
Un limite: la retribuzione di riferimento
Il reddito imponibile in Francia non può essere inferiore alla retribuzione di un dipendente che svolge funzioni simili nella stessa azienda (o in un’azienda comparabile). In caso contrario, la differenza viene reintegrata nel reddito imponibile.
2. Esenzione sulla retribuzione per attività all’estero
È possibile esentare la quota di retribuzione relativa ai giorni lavorativi all’estero, a condizione che questi spostamenti avvengano nell’interesse diretto ed esclusivo dell’azienda francese [3].
3. Due opzioni per il limite di esenzione: quale scegliere?
Ogni anno, il lavoratore impatriato deve scegliere tra due opzioni alternative di tetto massimo di esenzione:
Opzione 1: Limite globale
- L’esenzione complessiva (indennità + attività estera) è limitata al 50% della retribuzione totale.
Opzione 2: Limite parziale
- L’indennità di impatrio è totalmente esentata.
- La quota relativa all’attività svolta all’estero è esente entro il limite del 20% della retribuzione imponibile.
4. Esempio pratico
Ecco un caso pratico che tratto spesso nel mio studio:
- Retribuzione netta di base: 90.000 €
- Indennità di impatrio: 130.000 €
- Retribuzione di riferimento: 100.000 €
- Giorni lavorativi all’estero: 80 su 240
Calcolo dettagliato:
- Reddito imponibile allineato alla retribuzione di riferimento: 100.000 €
- Indennità esente: 120.000 € (220.000 – 100.000)
- Quota estera esente: 33.333 € (100.000 / 240 × 80)
Confronto tra le opzioni:
Opzione 1 – Plafonamento globale
- Esenzione massima: 50% di 220.000 € = 110.000 €
Opzione 2 – Plafonamento differenziato
- Indennità di impatrio esente: 120.000 €
- Quota estera esente (max 20%): 20.000 €
- Totale esente: 140.000 €
Conclusione: l’opzione 2 è più vantaggiosa in questo esempio.
5. Chi può accedere al regime?
Il regime si applica a:
- Dipendenti o dirigenti chiamati a svolgere un’attività in Francia, tramite trasferimento da un’impresa estera o assunzione diretta [4];
- Dirigenti fiscali definiti dall’articolo 80 ter del CGI [5], tra cui:
- Per SA e SAS: presidente, direttore generale, membri del consiglio di sorveglianza o del direttorio;
- Per SARL: i gérant minoritari o paritari;
- Per altre società soggette a imposta sulle società: dirigenti assimilati a dipendenti.
6. Condizioni per beneficiare del regime
Per essere ammessi al regime impatriati, è necessario soddisfare ogni anno le seguenti condizioni:
a) Essere assunti dall’estero
Tramite un’impresa straniera o direttamente da una società francese.
b) Non essere stati residenti fiscali in Francia
Nei cinque anni civili precedenti l’assunzione (art. 4 B del CGI) [6].
c) Avere il proprio domicilio fiscale in Francia
Cioè vivere abitualmente in Francia e avere qui il centro degli interessi familiari [7].
d) Svolgere l’attività principale in Francia
Ovvero quella che richiede più tempo o che genera la maggior parte dei redditi mondiali [8].
Nota: Se in un dato anno una delle condizioni non è rispettata, il regime non si applica per quell’anno, ma può essere riattivato per gli anni successivi, entro il limite complessivo di otto anni.
Conclusione
Il regime impatriati rappresenta una leva importante per ottimizzare la fiscalità delle persone fisiche che si trasferiscono in Francia per ragioni professionali. Il mio consiglio è di analizzare con attenzione la posizione fiscale e le opzioni di plafonamento disponibili, in modo da adottare la strategia più vantaggiosa e sicura.
Hai dubbi sulla tua situazione fiscale in Francia come impatriato? Posso aiutarti a verificare la tua eleggibilità e ad applicare correttamente il regime.
S.ASSOGNA (sandro.assogna@avocat.fr)
Note:
[1] BOI-RSA-GEO-40-10-20 n. 70 (date de début de publication du BOI : 21/06/2017)
[2] Conseil d'État, 9ème - 10ème chambres réunies,04/10/2023, 466714
[3] BOI-RSA-GEO-40-10-20 n. 220(date de début de publication du BOI : 21/06/2017)
[4] BOI-RSA-GEO-40-10-10 n. 10 (date de début de publication du BOI : 21/06/2017)
[5] BOI-RSA-GEO-40-10-10 n. 70 et n. 80 (date de début de publication du BOI : 21/06/2017)
[6] BOI-RSA-GEO-40-10-10 n. 150 (date de début de publication du BOI : 21/06/2017)
[7] Conseil d'Etat, Section, du 3 novembre 1995, 126513,publié au recueil Lebon
[8] BOI-IR-CHAMP-10 n. 220 (date de début de publication du BOI : 28/07/2016)